venerdì 31 agosto 2007

astronomia sentimentale

(roma, universo)

le coppie si comportano un po’ come le stelle. alcune bruciano all’improvviso, diventano enormi giganti rosse, si consumano, stingono in pallide nane bianche, in attesa di spegnersi.
alcune esplodono. e fanno davvero un gran bel botto. alcune collassano su se stesse e diventano buchi neri.
i vulcaniani osservano, riflettono, tacciono. inarcano il sopracciglio sinistro, ma non intervengono. al limite, tirano fuori le lenzuola degli ospiti e mettono in lavatrice l’accappatoio bianco e blu. il tutto, schivando frammenti di stelle esplose e cercando di non farsi risucchiare dai buchi neri. che hanno già il loro da fare ad allontanarsi dal proprio, in cerca di altri pensieri, di altre fortune.

giovedì 30 agosto 2007

repentini cambi d'umore

(roma)

è abbastanza tipico delle donne. degli uomini non so. però a me piace.
che stai lì a ripeterti, sono una cretina, anzi un'idiota, no una cretina, no un'idiota, e dopo un po' ti arriva l'illuminazione.
no, veramente, è ####### lui.

(è stata apportata una censura al testo originale perché tanto lo so che quando mi passa poi mi dispiace. e ci manca solo che mi dispiaccia)

mercoledì 29 agosto 2007

e basta...

(roma)

e oggi ho gironzolato un po' con la mia amica; che è sposata, e che ha passato l'intero pomeriggio a lamentarsi del marito. insomma, tutta la gente fidanzata/sposata che conosco, negli ultimi mesi sta dando completamente di matto.
queste coppie scoppiate iniziano a darmi ai nervi. è tutto un continuo battibeccare e lamentarsi e litigare e polemizzare e. un incubo. tutto un ripetersi di, questa cosa non dirla a lui, questa cosa non farla sapere a lei, e perché lui mi ha risposto male, e lei ha questo carattere, e lui è così, e lei è cosà...
cheppalle.
se siete innamorati, state insieme, se non lo siete, lasciatevi, se siete perplessi, prendetevi la classica pausa di riflessione, andate, scopate, cornificatevi, fate un po' quel che cazzo vi pare, ma smettetela. cioè, io vi capirei pure, se veniste con gli occhioni lucidi perché l'altro/a vi ha lasciati. ah, se non vi capisco io. ma qui nessuno lascia nessuno, continuate a stare insieme e odiarvi. ma cosa siete, completamente dementi? c'è un concorso per la coppia peggiore, vince chi non si sopporta più, chi viene soffocato dalla nausea al solo sentire nominare la sua dolce metà, chi sogna di accoltellarsi alla schiena, chi alla fine lo fa davvero?
e soprattutto. che si vince? no, davvero. cosa diamine state vincendo?

sabato 25 agosto 2007

felice non compleanno

(roma)

tra circa tre settimane sarà il mio compleanno, e mia madre mi telefonerà alle 16.00 precise, come ogni anno, per ricordarmi che:
- sono nata prematura fregandole un mese di ferie per maternità
- alla mia età lei era già sposata
- alla mia età lei aveva già una figlia di tre anni
- alla mia età lei aveva già un contratto a tempo indeterminato.

io sospirerò, ricordandole che:
- le ho risparmiato un mese di mal di schiena e vene varicose
- il suo matrimonio è allegramente naufragato già da un bel po’
- sua figlia è una totale delusione sotto qualsiasi punto di vista
- era un lavoro di cui si è lamentata ogni giorno fino alla pensione (anticipata).

tra una settimana sarebbe il compleanno di una persona che non lo festeggerà, né quest’anno, né il prossimo, né mai più, perché è ormai passato da quasi due anni, il suo ultimo compleanno.
io me lo ricordo, perché in qualche modo si deve riparare. in qualche modo si deve bilanciare. in qualche modo, noi che restiamo, dobbiamo pagare pegno ai nostri sensi di colpa, e lo facciamo in modi vari e ameni; sobbarcandoci viaggi infiniti verso tombe con foto che non ci piacciono; ricordando date ormai prive di torte e regali; salutando le domeniche in settembre che non sono più dedicate al cucinare schifezze atte a distruggerci il fegato; sentendoci stringere qualcosa, dentro, quando qualcuno ci viene in mente all’improvviso; qualcuno che, con somma ingratitudine, non vorremmo più ricordare, a meno che non ci venga concesso il ricordo privo di dolore, privo di rimorso, privo di altro che non sia l’essere stati semplicemente felici di esserci incontrati.

giovedì 16 agosto 2007

maciste contro oblomov

(roma, quartiere-paese)

mi piace restare a roma ad agosto perché mi affascina la città che si ribalta in una settimana. soprattutto nel quartiere-paese dove vivo. soprattutto dopo ferragosto.
è tornata la tabaccaia, che l’universo l’abbia in gloria. e il di lei figlio, e che l’universo abbia in gloria soprattutto lui (mi fa sesso, quel ragazzo. si può dire in un blog?).
l’adolescente che si credeva flea, ma che ora si crede paul, è partito, e un po’ mi manca. oggi nessuno ha massacrato i beatles, nemmeno per 5 minuti. ho cercato di sostituirlo io cantando sotto la doccia, ma non è la stessa cosa (io sono peggio, però non faccio vibrare le finestre).
soprattutto, è tornato il mutanda, secondo l’orrida ma perfetta definizione che gli ha appioppato quella del terzo piano. il mutanda è un soggetto raccapricciante che passa le sue giornate passeggiando in terrazzo, in mutande (appunto), a parlare al cellulare. esattamente di fronte al suo balcone ci sto io, che passo le mie giornate sdraiata sul divano, in tanga, a rileggere l’antologia di spoon river. lo so che messa così sembra una guerra d’idee o uno di quei film tipo maciste contro zorro, ma in realtà nessuno fa la guerra a nessuno; semplicemente assecondiamo le rispettive nature.
già da lunedì quasi tutto tornerà a scorrere come prima, e tra dieci giorni ogni cosa sarà esattamente come l’avevamo lasciata, e agosto se ne andrà senza lasciare traccia. interromperanno le repliche di saranno famosi su rai3, gli autobus non passeranno mai non perché c’è l’orario estivo ma perché c’è il traffico autunnale, flea-paul si troverà una nuova ragazza e si identificherà in un altro bassista, comincerà a piovere, verrà il mio compleanno, io litigherò col mio ex, me ne andrò a bologna, troverò un nuovo lavoro, a natale scenderò giù dai miei, tornata a roma mi farò un paio di storie inutili giusto per ribadire che sono nonostante tutto ancora viva, a primavera lascerò il lavoro, in estate mi affaccerò sul balcone a fumarmi una sigaretta benedicendo la tabaccaia e mi commuoverò quasi perché, ancora una volta, il mutanda sarà tornato.
che palle.
cambiamo qualcosa. prossimamente su questi schermi, i miei buoni propositi per il prossimo settembre-agosto. tipo, trovare un fidanzato, un lavoro serio, fumare di meno, ridurre l’alcool... sì, la deriva alla bridget jones è ormai inarrestabile. aiuto.

martedì 14 agosto 2007

tappetini nuovi, vita nuova?

(roma, vulcano)

oggi, a tre anni dal trasloco, ho finalmente comprato il tappetino del bagno. già che c’ero ne ho comprati due; l’altro sta davanti al letto. cioè, ultimamente ho preso l’abitudine di dormire su un materasso per terra, per cui l’altro sta davanti al mio naso, più o meno, ma non importa.
ieri ho scritto una cosa vera. a una persona vera.
ma stanotte penso qualcosa di incerto su una persona incerta.
io non mi ricordo chi ha detto che non ci si deve mai innamorare di qualcuno che abbiamo visto solo di spalle, e non so se avesse ragione.
in effetti in questo momento non so niente.
a parte che mi piacciono molto i tappetini che ho preso.
e che ogni mio tentativo di usare la logica e comportarmi da persona razionale è destinato a fallire perché, semplicemente, io non sono una persona razionale.
se penso che provo qualcosa per il mio ex glielo dico, e pace.
se penso che provo qualcosa per qualcun altro, cerco di non dirglielo, perché mi rendo conto che non è proprio il caso, ma mi pesa.
se penso che ho passato un anno a cercare di non provare niente, e la persona che mi ha fatto uscire dalla tana è proprio quella con cui dovrei essere razionale, mi pesa ancora di più.
poi però faccio un supremo sforzo vulcaniano per mettere ordine in me stessa, e quello che trovo è il caos. non so cosa dire a chi. non so cosa provo per chi. credo che andrò dal tappetino in bagno a dirgli che lo amo gratis, e dal tappetino in camera a dirgli che mi manca. poi li chiudo tutti e due nell’armadio e dormo sul divano.
farò così.
che donna.

lunedì 6 agosto 2007

il diario di bridget jones

(roma, come se fosse londra)

a parte che la scena della rissa fra mark darcy e daniel cleaver secondo me è uno dei momenti più alti del cinema di tutti i tempi.
a parte che sono ubriaca.
a parte che io ho parecchi centimetri di altezza di più e parecchi chili di peso di meno.
poi c’è il fatto che.
l’attitudine a parlare in pubblico è la stessa.
la sfiga con gli uomini è la stessa.
la capacità di farsi dei film pazzeschi col peggior bastardo appena incontrato è la stessa.
la sanità mentale di parenti e amici di famiglia è la stessa.
la quantità di sigarette fumate e vino bevuto è la stessa.
la follia di amici gay e amiche single è la stessa.
l’antipatia per le cene con i felicemente sposati è la stessa.
però, cazzo, io quegli slip zebrati non ce li ho.
a questo punto, tanto vale che.

venerdì 3 agosto 2007

va tutto bene

(roma)

novità.
convivo.
shockati? ribaltati sotto le scrivanie? no, tranquilli. sono sempre io. non vivo mica con un fidanzato. non vivo neanche, genericamente, con un uomo.
è che ieri c’è stato un piccolo, piccolissimo, insignificante problema tra due amici. ma proprio piccolo e insignificante e risolvibilissimo. infatti lei ha fatto le valigie ed è venuta a stare da me.
ma è per poco, perché adesso si risolverà tutto, andrà tutto bene.
no, è che lei questo blog ogni tanto lo legge, quindi ora ripetete tutti in coro: si risolverà tutto, andrà tutto bene.
la vera novità, invece, è che per una pura questione di statistica e roba così, secondo me l’uomo della mia vita si profila all’orizzonte. perché, il discorso è semplice. finché avevo casa libera, una camera da letto solo per me, etc etc, l’uomo della mia vita (che in quanto uomo della mia vita deve essere una calamità naturale, per forza di cose) non si è fatto vedere nemmeno da lontano. e certo. troppo facile.
ora che queste due camere cucina e bagno invece le spartiamo equamente tra single (ma va tutto bene, è per poco, si risolverà tutto), e quindi avere un uomo della vita in giro sarebbe terribilmente scomodo, imbarazzante e anche poco delicato nei confronti di lei, beh, vuoi mettere. ora sì che.
certo che non si fa vivo nemmeno adesso, io inizio seriamente ad irritarmi, eh.
detto questo, io andrei a fare la spesa. qualcuno ha una vaga idea di cosa mangia una vegetariana in crisi esistenziale?

giovedì 2 agosto 2007

..

(roma, milano)

se riuscirai a trovare una linea telefonica prima di partire.
o anche se non ci riuscirai, non importa.
tanto pensiamo sempre le stesse cose, nello stesso momento.
non so se ti è chiaro, ma io in questo momento sto pensando che voglio, fortemente, che tu stia bene. è che l’ho voluto fortemente per tantissimo tempo, e non è servito a molto, pare. io non ci sono riuscita. forse volerlo adesso vale di più. perché adesso non è, voglio che tu stia bene con me. è, voglio che tu stia bene. punto.
così forse è meglio, no? anche se sono altri piccoli punti che saltano. l’ombra di peter pan che non è stata cucita a dovere. e continua a staccarsi, giorno dopo giorno. anche il volerti bene fa saltare dei punti. ma è così che va, e basta.
continueremo a scrivere per noi.
continueremo a finire le cose con due puntini. non uno, che è un punto fermo. non tre, che sospendono in attesa di chissà cosa. due.
ci siamo inguaiati dall’inizio, con questa storia dei due puntini, mi sa..