sabato 28 luglio 2007

parcheggi creativi

(roma)

l’avevate mai visto, voi, un cesso usato come tieniparcheggio?
va bene che in questa città tentare di parcheggiare è diventato sempre più estenuante. va bene che ci si attacca a tutto. però. “a tutto” dovrebbe essere un’iperbole.
in genere il tieniparcheggio per eccellenza è la persona che il destino ha situato accanto al posto del guidatore: scendi e tienimi il posto mentre io faccio il giro. che è una cosa che io odio fare, perché ho sempre paura di essere insultata picchiata e investita, nel frattempo. poi ci sono quelli che si vogliono mantenere il posto sotto casa, e usano gli oggetti più disparati; è una pratica che io detesto. provo del rancore vero, nei confronti di questi mentecatti.
però, uno si indigna davanti a una sedia. a una cassetta di legno. un vaso. un oggetto qualsiasi.
ma, un water?
come si fa a indignarsi davanti a un water usato come tieniparcheggio? non si può. ti viene voglia di citofonare e conoscerli. anche offrirgli un caffè al bar. però non puoi farlo, perché non sai dove parcheggiare. peccato.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

io direi che l'indignarsi o meno è strettamente connesso all'essenziale informazione, da te omessa, su questa questione: l'acqua dello sciacquone era stata tirata?

Anonimo ha detto...

geniale. e sublime. geniale, sublime e surreale.
felicità é: vivere in un paese cialtrone e creativo.
fino a quando non hai bisogno di poste, ospedali, magistratura...