domenica 3 febbraio 2008

torneo sei nazioni, irlanda-italia: gatto in meta.

(roma)

freddo pacato, di quel freddo da domenica mattina, che punge solo un po’ dita e guance, e accompagna le persone che vanno verso casa coi cornetti del bar nei cartoccetti da portare alla famiglia, e gioca coi piccoli cani buffi che si incontrano rotolanti sui marciapiedi. quel freddo lì, che mette di buon umore, nonostante sia il week-end sbagliato.
oltre agli insetti e alle graminacee, sto diventando allergica anche a certi fine-settimana. i sintomi sono quelli classici: mi lacrimano gli occhi, mi si chiude la gola, da qualche parte all’altezza dello sterno c’è un peso che preme e quasi non mi fa respirare. il problema è che tenersi alla larga dai week-end è impossibile. non è che si possano mettere zanzariere alle finestre per non farli entrare; anche chiudersi nell’armadio non risolve niente, e in più mi si sgualciscono i vestiti.
almeno è ricominciato il sei nazioni, così posso passare il sabato pomeriggio stravaccata sul divano, in tuta, una birra in una mano e una sigaretta nell’altra (lo so, mancano solo vestaglia e bigodini), a tifare per il telecronista. ché lui ci crede, e ha ragione: ieri, durante una mischia, ha iniziato a urlare, spingete, spingete, tutti insieme, anche voi da casa! io volevo partecipare e, non avendo altro a portata di mano, ho spinto il gatto e poi l’ho schiacciato in meta; il che ha provocato una mischia anche nel mio soggiorno. comunque dopo settecentododici replay la meta ce l’hanno data, e secondo me è merito mio e del gatto (ma non l’ho calciato tra i pali, deve essere per quello che abbiamo mancato la trasformazione).
in settimana passerò alla motorizzazione. perché, come ha più o meno detto qualcuno, l’unico viaggio possibile è quello dentro di me, almeno finché non mi ridanno il libretto della macchina. è che me ne voglio andare, ma è un volersene andare che non viene risolto da nessun mezzo di trasporto; e da certi fine-settimana comunque non si va via, senza andarsene da tutto il resto della settimana. e non sono capace. ancora.

Nessun commento: