martedì 15 maggio 2007

Comma 22

I soldati impazzivano e ricevevano in premio delle medaglie. In tutto il mondo, da una parte e dall'altra della linea di fuoco, dei ragazzi sacrificavano la loro vita per quella che gli avevano detto che era la loro patria, e nessuno ci faceva gran caso, meno di tutti i ragazzi che sacrificavano la loro giovane vita. E non si riusciva a vederne la fine. La sola fine che si riusciva a vedere era quella personale di Yossarian.
(...)
"Stanno cercando di uccidermi", gli disse Yossarian, calmo.
"Nessuno sta cercando di ucciderti" gridò Clevinger.
"Allora perché sparano contro di me?" Yossarian domandò.
"Sparano contro tutti", rispose Clevinger. "Stanno cercando di uccidere tutti".
"E che differenza fa?".
Clevinger credeva veramente di aver ragione, ma Yossarian aveva le prove: degli stranieri che non conosceva gli sparavano contro delle cannonate ogni volta che volava per l'aria e sganciava bombe su di loro, e la cosa non era per niente divertente.
(...)
C'era soltanto un comma e quello era il Comma 22 (...) Era pazzo e avrebbe potuto essere esonerato dal volo. Tutto quel che doveva fare era di farne domanda; e non appena ne avesse fatto domanda, non sarebbe più stato pazzo e avrebbe dovuto continuare a volare. Sarebbe stato pazzo se avesse compiuto altre missioni di volo e sano di mente se non lo avesse fatto, ma se fosse stato sano di mente avrebbe dovuto compiere altre missioni di volo. Se volava era pazzo e non doveva più volare; ma se non voleva volare era sano di mente e doveva volare. Yossarian fu molto impressionato per l'assoluta semplicità di questa clausola del Comma 22 e si lasciò sfuggire un fischio pieno di rispetto.
(...)
Era una guerra vile e sporca e Yossarian avrebbe potuto vivere benissimo anche senza di essa... vivere per sempre, forse. Solo una frazione dei suoi concittadini avrebbe sacrificato la vita, per vincerla, e non era sua ambizione essere uno di quelli. Morire o non morire, questo era il problema, e Clevinger perdeva l'equilibrio cercando di risolverlo. La storia non pretendeva il decesso prematuro di Yossarian, la giustizia avrebbe potuto essere soddisfatta anche senza di esso, il progresso non era imperniato su di esso, la vittoria da esso non dipendeva. Il fatto che degli uomini dovessero morire era una questione di necessità; ma quali uomini dovessero morire, questa era una questione di circostanze, e Yossarian era disposto ad essere la vittima di tutto fuorché delle circostanze. Ma così era la guerra.
(Joseph Heller)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Sapevo che Heller ti sarebbe piaciuto... io ovviamente mi identifico in Clevinger

Anonimo ha detto...

io ovviamente in yos... quella certa deriva paranoide, non so perché, ma mi ricorda qualcosa in me stessa... ah, non mi è piaciuto, l'ultimo. te lo scrivo qui, ben nascosta nei commenti di un mese fa, perché so che romperai. rompi sempre. ricordi quasi clevinger nei suoi momenti peggiori.

Anonimo ha detto...

non hai ancora visto nulla chérie...