giovedì 17 maggio 2007

otto anni dopo

(roma)
più che la presentazione di un libro, una festa. a me, appoggiata a una colonna in fondo alla sala, in piedi, ha fatto questa impressione, con tutte quelle persone orgogliose, con la bambina che interveniva decisa anche se difficilmente comprensibile, con i mazzi di fiori sul tavolo, e un clima bello, di una bella bellezza, direbbe qualcuno. e soprattutto la socia, luminosa a dir poco.
con la socia ci siamo conosciute in un postaccio dove si faceva la doverosa gavetta, all'incirca un secolo fa. noi si era poco più che ventenni, ed eravamo ragazzine fatte di idee. che fossero giuste o sbagliate, quelle idee, all'epoca non ce lo chiedevamo, perché a quell'età si dà per scontato che sei nel giusto. otto anni dopo, riflettendoci un po' su, direi che eravamo nel giusto, sì.
ci siamo perse di vista per tanto tempo, e ci siamo incontrate anni dopo per caso, nel quartiere dove tutte e due siamo andate a vivere. e guardarsi dopo tanto tempo è un po' complicato, perché in realtà nell'altra cerchi tracce di quella che eri e segni di quella che sei. e i segni li trovi, nella voce che è la stessa ma è un po' più adulta, negli occhi che sono gli stessi ma quando sorridi ci sono pieghe che prima non c'erano, nella vita che è passata su, ma soprattutto attraverso. e mentre si stava lì in bilico, a cercare di capire quanto fosse rimasto di quelle ragazzine, di quelle idee, al netto del timbro della voce e del contorno occhi e delle cose successe sopra e attraverso e intorno, ci siamo fatte la stessa domanda: continui a scrivere, sì?
il bello di certe domande, è che da sole sono la risposta, a tutto quello che ti stavi chiedendo.

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