venerdì 1 giugno 2007

senza diritti su nessuno

(roma)

pennuta. è notte fonda, anche se l'orologio starato di questo blog ti darà qualche orario falso. sono stata finora a fare pulizie in cantina, a prendere cose appartenute ad un altro, rinchiuderle in grandi scatoloni, rispedirle al proprietario. dovrei dare fuoco a una maglietta e un paio di boxer per completare l'opera, ma sono troppo stanca.

e intossicata.

mi muovo nei corridoi di una clinica moscovita, cercando di non fare rumore. ci sono finestre che si aprono nonostante le sicure, e sbarre a delineare una gabbia nemmeno tanto dorata.

tempo fa ho sognato che il ladro di ricordi veniva a portare via dalla mia casa tutti i regali, la memoria e i sentimenti. è tornato indietro a riportare la sua merce avariata, a quanto pare.

hai visto io e annie, vero? che ti sembra della gente che guarda tristemente le aragoste scappare?

ah, miss. benvenuta. che non ti aspettavo prima di un altro mese, come minimo, e invece ci stai prendendo gusto anche tu. c'è chi scrive solo per respirare, e c'è chi prima respira e poi scrive.

io ogni tanto soffoco, questo è chiaro. tu respira per tutte e due.
ma non parliamo più di begli occhietti spenti, per favore, che qui si spalancano dighe che non sai.

quello che mi soffoca è il non riuscire mai a spiegarlo, né quando lo racconto né quando lo scrivo, cosa voglia dire incontrare qualcuno che è la tua perfetta copia, pur essendo il tuo negativo. e pur diventando, con gli anni, il negativo di se stesso. le persone mi chiedono di idee, sentimenti, modi di pensare parlare scrivere fare, e non capiscono che non è niente di tutto questo, e non lo capiscono perché io non lo so spiegare. così, quando provo a cercare di raccontare in che modo sono rimasta sola, pur non essendolo affatto, non c'è verso che qualcuno mi segua.
ormai non mi seguo più nemmeno io.
quindi penso che smetterò di inscatolare, non darò fuoco a nulla, cambierò finalmente le impostazioni di orario e commenti, e me ne andrò a dormire.
e domani ti racconterò del bellissimo concerto di ieri, dei miei amici della pazzi&cretini srl, di un sms inopportuno, di un coniglio chiacchierone. perché domani andrà già meglio. io credo.

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