mercoledì 7 novembre 2007

comunque

(roma)

ho qualche saltuario, lievissimo problema a far coincidere fra loro i vari universi in cui mi sposto, e ho il vago sospetto che ci sia proprio un problema di fondo, dovuto al fatto che dovrei muovermi in un universo solo.
a parte questo, va tutto bene.

(La tragedia principale della mia vita è, come ogni tragedia, un’ironia del Destino. Rifiuto la vita reale come una condanna; rifiuto il sogno come una liberazione ignobile. Ma vivo la parte più sordida e più quotidiana della vita reale; e vivo la parte più intensa e più costante del sogno. Sono come uno schiavo che si ubriaca durante il riposo: due miserie in un unico corpo. – F. Pessoa)

(E ora? Anche ora ci si sente come in due. Da una parte l’uomo inserito che attraversa ossequiosamente lo squallore della propria sopravvivenza quotidiana, e dall’altra il gabbiano, senza più neanche l’intenzione del volo, perché ormai, il sogno, si è rattrappito. Due miserie, in un corpo solo. – G. Gaber)

1 commento:

Anonimo ha detto...

minchia.
lo penso sempre anche io.
ma per fortuna chi ha tempo di pensare?
a presto.

b.