lunedì 3 dicembre 2007

bologna, special thanks to

(roma. a roma)

-la pennuta, donna che la sa lunghissima, perché, perché e perché.
-il pulcione, per essere rimasto la persona gentile che ricordavo, ma soprattutto per le previsioni meteo.
-sasha, che ha mantenuto un suo certo equilibrio mentre sfrecciava per le vie di bologna con noi due squilibrate sopra, nonostante le curve quadrate, le partenze da ferme e gli autobus schivati.
-i due autobus che avrebbero potuto fare di noi una frittata e non l’hanno fatto.
-la mou, perché, pur odiandomi, non ha mai tentato di uccidermi.
-il materassone gonfiabile, perché, pur tentando svariate volte di uccidermi, non ci è mai riuscito (vabbè, per ora).
-il ghetto, per essere rimasto lì dov’era.
-giosuè, giosué e giosue.
-i finestroni sul cortile dell’archiginnasio, perché mi hanno ricordato una malinconia antica e mi hanno aiutato a sfumarne una nuova.
-le anatre del lago dei giardini margherita, che comunque non ho capito dove vanno quando il lago gela.
-il molise, che è un luogo del cuore più che della mente (eviva?).
-l’osteria dove avremmo dovuto pranzare, che è senza dubbio un luogo della mente.
-il parcheggio in via san felice, che è un non luogo.
-lo spritz, il vino e il mirto per aver passato la notte più dura a ripetermi don’t panic.
-bejerò, che io all’inizio pensavo fosse una persona sola.
-il robot da cucina, per essersi impietosito e aver deciso di collaborare prima che the pulch radesse al suolo la casa.
-la feroce thaivietcinese, per non averci fatto del male (e ciripiripìccodak lì accanto).
-trenitalia, che per non farmi sentire troppo lo shock del ritorno, mi ha concesso del tempo in più per abituarmi all’idea, facendo arrivare il mio treno a roma con 90 minuti di ritardo.
-la pennuta, di nuovo, perché mi sono resa conto che con nessun altro potrei condividere questo luogo (che è un luogo della mente, un luogo del cuore, un non luogo, e un luogo in molise).
-bologna, che è sempre bologna.
-hamster, per le ore più belle.

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