giovedì 29 novembre 2007

bologna

(roma, ma a bologna)
(finalmente)

dai balconi di bologna, la mattina, si vedono persone stanche che camminano verso lavori stanchi e salgono gradini stanchi.
dai balconi di bologna, la notte, si vede una strada grande e deserta e una bicicletta solitaria e luci che vanno via.
dai balconi di bologna, la mattina, si vede il capopalazzo che controlla che il quartiere vada come deve andare e che la somma della vita, dell'universo e di tutto quanto faccia sempre 42.
dai balconi di bologna, la notte, si vede il fiato che diventa bianco e si mischia al fumo, e verso nord-ovest ci sono muri altissimi.
sui balconi di bologna, di mattina, si può essere felici e confusi e pieni di entusiasmo, e di notte, felici, confusi e un po' soli. e non molto proattivi.
sui balconi di bologna, non importa più che ora sia, quando i treni partono in orario e si portano via il tempo e la luce e il buio.
sui balconi di bologna si fuma e non si sa nulla se non che fa freddo. molto.
sui balconi di bologna, ogni volta, si pensa a qualcuno, e ogni volta sembra sempre la fine del mondo.
per una volta, magari, è il paese delle meraviglie.

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