(roma)
una sottile falce di luna. gialla.
sopra l’insegna luminosa del luogo del dolore.
l’odore di legna bruciata, dai caminetti di questo antichissimo quartiere paese.
metto le cuffie, una ragazza giapponese canta, in questa sera senza troppe lacrime tristi.
attraverso la strada, non affondo in nessun mare, non vedo nessuno scomparire oltre gli edifici.
i versi in inglese piangono in blues, cercano parole di conforto, chiedono per favore.
passo alla traccia successiva.
non c’è nulla di certo per nessuno, mai.
ma odore di biscotti e qualche lampo di una vecchia vita.
giovedì 13 dicembre 2007
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