lunedì 17 marzo 2008

Negativo di felicità

(basket city)

Tornavo dalla piscina, dove una nazista con la faccia di posh spice e gli occhi di satana fatto di crack aveva dato il colpo di grazia al mio sistema osseo-scheletrico-muscolare, quando, in ascensore, fra il terzo sottoterra e il terzo sopraterra circa mi è venuto questo pensiero.
Mio padre.
Quando mio padre morirà non ci sarà più nessuno al mondo che potrà capirmi completamente. Nessuno che sappia in che senso penso una cosa. Nessuno che guardandomi capisca esattamente cosa mi passa in testa.
Poi ho pensato: il puzzola.
Lui, a modo suo, un modo misterioso e inspiegabile, capisce. Non condivide, ma capisce. Lui mi guarda e ci arriva prima di me a quello che penso.
Ma il puzzola, voglio dire, non potrà mica durare per sempre.
E allora, ho pensato, sarò completamente sola al mondo.
Unica e incompresa in un mondo di diversi da me.
Ma poi ho ricordato.
Che esistono affinità che vanno al di là della condivisione della quotidianità, al di là del mondo in cui si vive, e anche si pensa, a volte.
Ecco io ho di fortunato nella vita di averne incontrate di persone affini.
Gli amici te li scegli, gli affini no. E forse è per questo che mi riesce meglio.
E magari è la volta che conosco un affine maschio, se capisci cosa voglio dire.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi inserisco senza essere invitato ed ignobilmente OT (chiedo venia), per laciare questo link:
http://www.tuttologia.com/macp2p/showthread.php?t=1247
ritengo possa essere di veruna utilità :-)

Anonimo ha detto...

capisco cosa vuoi dire. altre cose, le capisco meno. ma ci sto riflettendo. e sai quale sforzo mi comporti il riflettere, eh ;)