mercoledì 4 giugno 2008

fiori regalati a maggio e restituiti in novembre

(roma)

e quando le storie finiscono non si ha più voglia di aspettare che finiscano per tutti. e quando il tempo ricomincia a scorrere non si ha più voglia di accettare che per qualcuno sia rimasto fermo. e quando si hanno altri colori negli occhi non si ha più voglia di guardare chi è rimasto nel grigio.
ci si volta indietro e si vede una strana capsula del tempo, in cui una terza persona custodisce gelosamente rancori ormai sopiti, disagi ormai passati, dolori ormai svaniti. e non si ha più voglia di tirarlo via da lì.
si guarda avanti e ci sono altri occhi da cercare. hai altro a cui pensare. c’è una città intera che ha cambiato colore.
e fai quello che fai sempre: impacchetti tutto e lo spedisci via. e ti senti un po’ come se ti avessero regalato qualcosa di bellissimo, che hai guardato appassire, e adesso lo restituisci, perché non hai spazio per conservare petali morti di vecchi dolori.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

sai che sembriamo tipo una coppia comica del cinema muto, in quella foto?
sai che mi sa che sembriamo una coppia comica a priori?

Anonimo ha detto...

il più grande operatore di telefonia liquida, solida e gassosa della galassia mi sta bloccando la posta in uscita perché sostiene sia spam. io gli ho fatto presente che spam saranno le mail sue, di sua sorella, sua zia, sua nonna e la sua famiglia tutta; ora ne stiamo discutendo. però volevo chiederti com'era andata poi ieri. non sono sicura che la posta in entrata venga considerata spazzatura a priori, essendo diretta a me, ma tu prova.

Anonimo ha detto...

sto cercando di mandarti almeno un paio di foto.
ma si sa, non è mai stato il forte di libero, l'invio di file.
se ci metti anche l'anti-spam coatto...
effettivamente tu sembri uno dei fratelli marx, ma io mi vedo più come un'epigone di claudia cardinale in versione western, no?1?

Anonimo ha detto...

harpo, quello che non parlava.
ma chi è la cardinale in confronto a te, o donna? (buona parte del merito va al mio cappello, diciamocelo, eh).