lunedì 28 luglio 2008

don't panic

(roma)

gatto, il bastone della pioggia, l’albero di natale nano, la cyclettattaccapanni, la poltrona verde ed io (feat. il cuscino del divano) ci siamo riuniti e abbiamo analizzato la situazione.
la frase “potrebbe andare peggio” secondo noi ci porta sfiga: è noto che se una cosa può andare peggio, lo farà. “in fondo non va poi così male” ci provoca reazioni che variano, a seconda dell’umore del momento, da un attacco di risate a un attacco di gastrite. anche “su, su, andrà meglio” non ci convince del tutto, chissà perché, sarà quella faccenda del pessimismo comico. “la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo” già la troviamo più adatta, ma è anche vero che non è che ci migliori il morale un granché. quella storia del “se c’è soluzione di che ti preoccupi se non c’è soluzione di che ti preoccupi” abbiamo provato per giorni a introiettarla, ma si deve essere incastrata e abbiamo dovuto estroiettarla per non soffocare.
alla fine abbiamo votato all’unanimità per “don’t panic”. certo, ci torna sempre in mente quella scena dell’aereo più pazzo del mondo in cui dopo un po’ compare la scritta “ok, panic”; ma a quel punto muoviamo la bacchetta magica scandendo “riddikulus”.
poi al limite si tira qualche sana normale bestemmia e ci si stappa una birra, eh.

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