venerdì 6 febbraio 2009

pronti, partenza, via

(roma)

il bastone della pioggia, l’albero di natale nano e la poltrona verde mi ascoltano spiegare come negli ultimi tempi io abbia tentato, sempre, anche se spesso con pessimi risultati, di trasformare tutto, soprattutto la rabbia e il dolore, in qualcosa di diverso, se non sorridente almeno ironico, se non accettabile almeno surreale. e di come ora io mi debba arrendere di fronte al fatto che non sempre si può. a volte non si può nemmeno provare.
l’albero di natale nano fa tintinnare debolmente uno dei suoi addobbi e mi chiede se ne sono sicura; se sono sicura di non aver sorriso mai. e ripenso a un’immagine improvvisa che mi ha sfiorata oggi, e la riporto indietro.
nel momento più angosciante, quello in cui saltavo incredula da un sito di notizie all’altro, pensavo che stavano trasformando questa tragedia in una corsa. pensavo che tutto, anni di dolore, solitudine, compassione, la sofferenza di questo dolce bellissimo padre, tutto questo stava diventando uno sprint disperato, chi la amava in una corsia, chi non poteva nell’altra, e tutto fosse ridotto a chi arrivava prima, l’amore e la libertà, o la durezza e la prigionia.
e all’improvviso l’ho immaginata come una bambina, questa ragazza diventata donna adulta senza accorgersene, senza esserci; una bambina che correva giocando in un prato, e correndo vinceva, e rideva, perché era arrivata prima.
allora ce ne stiamo qui, seduti per terra, senza sapere cos’altro succederà domani, se e cosa inventeranno per fermare di nuovo tutto, per quello che sanno a memoria e quello che scordano sempre. e ci accompagna una risata infantile, libera, perché in fondo l’unica cosa che possiamo davvero sperare è che questa corsa sia finita, già tantissimi anni fa.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Questa corsa è finita 17 anni fa.

L'unica cosa che la reitera è lo scherzo di un riflesso neurochimico che costringe a respirare.
Non so dire se dio esista. Sospetto di no, ma non mi pongo la questione nè impongo i miei dubbi agli altri. Credo che per l'uomo sia meglio procedere su questo piano di realtà attenendosi a quello che questo piano di realtà dice, senza voler governare tutto sulla scorta di una presunzione di condizione esterna e trascendente;permettere di crederci si puo',si deve.
Imporlo a tutti come assodato, penso sia una delle forme piu' alte di violenza possibile.
Come violenza è usare impietosamente un corpo inerme ostaggio di quel riflesso,come feticcio da ostentare minacciosamente per ribadire le proprie verità. Quasi che quel corpo fosse ridotto e abbassato alla stregua di un simbolo.

Se un dio c'è ha uno strano senso dell'umorismo. O forse non è poi cosi' pietoso come si vocifera.
Ma la pietà è responsabilità degli uomini, non degli dei.


spider

Bandini ha detto...

Ciò che sta accadendo è follia.

Anonimo ha detto...

è la terza volta che cancello questo commento e lo riscrivo. quando faccio pace coi neuroni magari ci riprovo, nel frattempo lascio l’unica frase che si salva ogni volta: che la preghiera che ha scritto malinverno sul suo blog è semplicemente bellissima.

Anonimo ha detto...

nonostante io nel frattempo non abbia fatto pace coi neuroni (vabbè, ci provo inutilmente da una vita, era obbiettivamente improbabile che ci riuscissi in pochi minuti) sono quantomeno riuscita a capire perché ogni volta che provo a dire qualcosa mi blocco e mi cancello.
perché non è giusto.
perché di cose da dire ne avrei milioni, su dio, l’uomo, la politica, la religione, il vaticano, i diritti, i doveri, le scelte, i testamenti biologici, la libertà, il rispetto, la dignità, l’amore, potrei iniziare a parlare adesso e continuare per ore, giorni, tutta la vita anche, perché in questa storia ci sono le domande e le risposte, le convinzioni e i dubbi, di un’intera esistenza. ma non è giusto, perché è come dice spid, è usare impietosamente un corpo inerme, ridurlo a un simbolo, è addossarle tutto, e io non voglio addossarle più niente.
e lo so che invece, lo so che ma anche, lo so che forse, lo so che proprio adesso, lo so. so tutto. ma no, non ora.

Anonimo ha detto...

DIFENDIAMO LA COSTITUZIONE, PROTEGGIAMO LA DEMOCRAZIA

non amo queste cose ma in questo caso è d'obbligo

spider