lunedì 2 febbraio 2009

puye puye puye puye puye puye puye pu

(roma)

qui abbiamo indetto una riunione, gatto, mobili, suppellettili e io, abbiamo analizzato attentamente la situazione, valutato pro e contro, infine ci siamo confessati a vicenda che non c’è niente su cui riflettere perché ci siamo tutti innamorati dal primo istante: noi si tifa andrea in arte giops, per intenderci quello che sembra fuori come una veranda abusiva con vista sul colosseo. in cambio lui dovrebbe dirmi come estirpare dai miei neuroni il ritornello di puye, che dopo averla ascoltata una volta sola si è saldamente fissata nello spazio ultima frontiera che intercorre tra una sinapsi e l’altra e non se ne va. insomma, io è da martedì scorso che vivo con in sottofondo, riecheggiante nella testa (dato lo spazio vuoto c’è un’eco meravigliosa), puye puye puye pu. a parte tutto non mi dona un’espressione particolarmente intelligente, e io già di mio a non sembrare del tutto cretina faccio una certa fatica.
ieri un uomo è entrato in casa mia, si è tuffato in poltrona e ha esclamato metti sul due che c’è novantesimo. io prima l’ho guardato attonita pensando “?”, poi ho rielaborato il tutto e l’ho guardato attonita pensando “!”. ora sto cercando di ricordare se non mi era mai successo, se mi era già successo ma avevo rimosso il ricordo, se mi era già successo ma avevo rimosso il cadavere.
allora, per rappresaglia nei confronti dell’uomo di novantesimo, l’ho costretto ad ascoltare puye puye puye puye. al che lui mi ha fatto sentire una canzone che inizia con papaya papaya papaya. ne ho dedotto che le nuove leve della scena musicale italiana se la giocano su un sapiente mix di p, y e vocali a caso, e ho deciso di scrivere una canzone su popeye popeye. voglio dire, perché loro sì e io no?
poi stanotte ho sognato la società segreta che avevamo fondato io e quattro amiche al liceo. di loro, ora due vivono all’estero, una non so proprio che fine abbia fatto, una è morta di una di quelle malattie che magari un giorno, da qualche parte, la ricerca sulle staminali curerà (ho tolto una tirata polemica di mezza pagina, qui, su leggi e rispetto e vita e quando vi pare a voi. perché certa rabbia non porta a niente, si solidifica in un blocco a forma di lapide alla bocca dello stomaco e basta. e prima o poi troverò qualcosa con cui sostituirla, che non sia la stanchezza). comunque nel sogno le andavo a trovare in una base militare, perché si erano tutte arruolate nell’esercito, e stavamo sedute in cerchio a parlare e ricordare, e davanti a me c’era l’amica che è morta, che era morta anche nel sogno, solo che io la vedevo seduta lì, immobile, che fissava il vuoto. allora a un certo punto ho detto alle altre, scusate, ma io mi sa che non sto bene, che vedo lei, e loro mi hanno risposto, non preoccuparti, è normale, la vediamo tutte, la vediamo sempre.
e poi mi sono svegliata e sono andata ad ascoltarmi puye. puye puye puye puye puye puye puye pu.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

metti sul due che c’è novantesimo


AAAAAAH....sei stata invasa dai Borg!



spider

Anonimo ha detto...

no, tranquillo, va tutto bene. se fosse stato un borg sarebbe arrivato di mattina e avrebbe detto metti sul primo che c'è la messa.
che, insomma, dovendo scegliere, novantesimo tutta la vita, eh.