martedì 2 giugno 2009

armadi a muro (spartiacque psicologico 1)

(roma)

la mia prima azione degna di nota è stata, dopo il colloquio, cercare di infilarmi nell’armadio a muro scambiandolo per l’uscita. fm, molto gentilmente, mi ha tirata fuori dall’armadio, mi ha indicato la vera porta d’ingresso, quella accanto, e mi ha detto di non preoccuparmi, che succedeva a tutti di scambiare l’armadio a muro per l’uscita. nelle settimane successive ho monitorato attentamente ogni movimento intorno a quelle due porte, ho spiato pony-express, stagisti, gente di passaggio. nessuno si è mai infilato nell’armadio a muro invece di uscire dalla porta giusta.

(la strada fuori dalla stazione della metro è diversa a seconda del marciapiede su cui capiti. il primo giorno ho sbagliato lato. e tutto è stato molto ostile e freddo ed estraneo e pericoloso. i giorni successivi ho passeggiato sul lato giusto. allegro, tranquillizzante, amichevole. il penultimo giorno ho provato di nuovo il lato sbagliato, per convincermi che fosse tutto il risultato della mia immaginazione. no. il lato sbagliato è proprio sbagliato).

traslochiamo. ho salutato il vecchio ufficio per l’ultima volta. non metaforicamente: ho vagato per le stanze salutandole tutte, una per una, con fm che mi guardava ironico e commentava, ehi, ti sei scordata di salutare quel mattone. domani mattina mi sveglierò, uscirò, prenderò un treno e due metropolitane, e mi perderò.

(il corridoio vuoto. ho sbirciato la grande sala. la grande sala ha sbirciato me. qualcuno si è alzato e mi ha accompagnato verso la stanza in fondo al corridoio. la disposizione anomala delle sedie, priva di giochi di potere. la sensazione di conoscenza).

mentre salutavo il balcone su cui uscivo a fumare, ripensavo a una frase che avevo letto anni fa: che i divorzi e i traslochi sono gli eventi più stressanti nella vita di una persona. in quel momento fm è uscito in balcone a fumare e mi ha detto, sai che i divorzi e i traslochi sono gli eventi più stressanti nella vita di una persona?; e io ho pensato, cazzo, ci mancavano solo i poteri esp.

(la disposizione anomala delle sedie. priva di giochi di potere. la mano sulla schiena per tranquillizzarmi. l’incoscienza dell’ignorare quello che non puoi fare. l’innocenza del rifiutare quello che non vuoi fare. la pazienza del fare pace con bambini imbronciati. e, no, in questa vita non conosco tibetani).

io domattina mi cerco un armadio a muro.

3 commenti:

peppermind ha detto...

magari quelli che hai spiato e prendevano la porta d'uscita, in realtà la scambiavano pe ruqella dell'armadi a muro, perché dovevano entrare nell'armadio, e poi pensavano: madò, ma quanto è spazioso 'sto armadio.

(s.) ha detto...

io, a parte me stessa, non conosco nessuno che voglia davvero entrare negli armadi. che poi è un peccato, perché chiudersi negli armadi è bellissimo. a parte gli armadi degli uffici dopo i colloqui.

ah, poi alla fine mi sono persa davvero.

peppermind ha detto...

(Comuqnue 'sto pezzo è proprio bello... *__*)