lunedì 6 luglio 2009

gente che non si sente proprio benissimo

(roma)

gente che non si sente proprio benissimo, la mattina si sveglia e capisce che non andrà a lavorare. gente che non si sente proprio benissimo, si alza e cerca un libro, poi pensa che deve comunque provare a fare colazione, poi cerca di fare colazione con un libro in mano. gente che, si sposta dal primo letto al secondo letto, dal secondo letto al divano, dal divano alla poltrona alla sedia all’altra sedia. poi le viene in mente che deve chiamare il direttore, poi si ricorda che gli ha mandato una mail la sera prima, poi il direttore chiama lei, poi lei chiama la sua collega che dovrà far fronte alla sua assenza, poi le manda una mail, poi forse la collega richiamerà lei. gente che, realizza che per scrivere una mail di una riga ci ha messo venti minuti e ha bruciato quasi tutte le energie intellettuali di cui dispone al momento. allora posa il libro. gente che, vaga per casa molto lentamente, si fa un caffè, dà l’acqua ai rametti di geranio che non sembrano abbastanza forti per affrontare un nuovo vaso una nuova terra una nuova vita da soli con questo caldo. gente che, chiede silenziosamente ai rametti di geranio di provarci, almeno. gente che, sta pensando che dovrebbe andare al cinema, perché la sua teoria è che quando si sta male si deve uscire per far credere a se stessi che non è malattia, è vacanza. gente che, si accende un’altra sigaretta, e parla con se stessa, e chiede e tratta e promette. gente che, esce in terrazzo e racconta i suoi progetti ai rametti di geranio. gente che, si rende conto che non ha progetti che vadano oltre i tre mesi. gente che, sa che tre mesi ai rametti di geranio bastano e avanzano. gente che, a volte, si sente un rametto di geranio.

8 commenti:

peppermind ha detto...

Geniale!
Bellissimo, veramente, complimenti.

Comunque quella teoria lì, mica regge... io quando la mettevo in pratica poi mi svenivo in giro, e allora appena ho "due lineette", mi fiondo in casa, e ciao.

Ciao, gente che.

(s.) ha detto...

infatti non regge. non reggo nemmeno io: quando mi sono resa conto che bastava una tazzina da caffè in mano a sbilanciarmi completamente, ho pensato, mah, tutto sommato io me ne resterei "in vacanza" a casa...
ciao, pppmind.

Bandini ha detto...

Concordo con Peppe(r), bellissimo. Anche io mi sento un po' gente, che.

peppermind ha detto...

Ciao s., ti posso chiamare s, ?
(Bandy, chiamami pure Peppe, e anche tu scrivi da dio, ma fallo però, che ne scrivi uno ogni sette spicchi di luna!)

(sì, lo so, ho esagerato col "Bandy")

(s)

(s.) (o come preferite) ha detto...

questo è un posto in cui una donna feroce e sanguinaria, nota per la sua fredda crudeltà e l'implacabile spietatezza, acconsente ad essere chiamata "pennuta", "spenné", "sbabbina" o anche "donnaccia", senza battere ciglio. quindi direi che in questo blog chiunque può chiamare chiunque come vuole. che poi, come è stato scritto,
"il mio signore potrà chiamarmi come vuole, poiché io non sono un nome" (dune).
(che mi piace un sacco questa frase qui, grazie per avermi dato il pretesto di poterla mettere).

peppermind ha detto...

Va bene Aleandra.

(Sì, dicevo a te, s)

(Quella frase è fiqua, ma non sottolinea le difficoltà del "chiamare come si vuole" qualcosa o qualcuno...)

(s.) ha detto...

secondo me le difficoltà ci stanno non tanto nel come chiami qualcuno, ma se il qualcuno non risponde (disse donna con la febbre che doveva contattare con urgenza per lavoro suo direttore, sparito nel nulla).
(porca puttana).
(che era un'esclamazione, eh, non un nuovo modo per chiamare te. sebbene, pp, ppp, una vaga attinenza ci sarebbe anche...).

peppermind ha detto...

Be', anche se chiami la donna con cui hai appena fatto l'amore Eleonora, e lei ti dice: ma mi chiamo Elena, bastardo!

Porca Puttana Pelosa, sì, mi sa che mi si addice...