sabato 5 settembre 2009

patè d'animo

(roma)

sono molto contenta: mi è arrivata una cartolina dal mio fegato, in vacanza su betelgeuse. pare che abbia incontrato un suo vecchio amico che non vedeva da quasi un anno: passano le serate a bere pan galactic gargle blaster e a cercare rime con se stessi. io, con me stessa, mi accontenterei di trovare un’assonanza.
qui nel soggiorno c’è una certa agitazione; l’albero di natale nano è più irritabile del solito perché è stato colto da una feroce crisi di gelosia nei confronti di una pianta-albero ma non lo vuole ammettere, mentre il bastone della pioggia è depresso: ore di scuotimento hanno prodotto solo una breve pioggerellina più irriverente che altro, che ha peggiorato l’afa. io sto cercando di spiegargli che c’è un equivoco, lui è uno strumento musicale, non serve a far piovere: è che a volte uno non si conosce bene come crede, fraintende se stesso, ritiene di avere determinati doveri per motivi del tutto sbagliati. tutto quello che sto ottenendo è di sommare alla depressione anche una crisi esistenziale.
nel frattempo io e gatto siamo alle prese con un problema metaforicofisicosofico non da poco. dei tre rametti di geranio a cui avevo dato i nomi passato, presente e futuro, passato ha fatto i fiori, futuro sta mettendo un bel po’ di foglie nuove, presente sta inequivocabilmente morendo. io non mi spiego come futuro possa sopravvivere se ci giochiamo presente; la tesi di gatto è che dipende dal fatto che saturno sta uscendo dal mio segno. e che comunque per sicurezza dovrei andare a fare scorta di croccantini, che non si sa mai.
poi ho scoperto che le galline sono generose, ma questa è un’altra storia, anzi, non lo è affatto. è la tipica fregatura delle fasi di passaggio, fare scoperte interessanti e non poterci fare niente, se non provare a imparare già sapendo che tanto si dimenticherà.

19 commenti:

Claudio dei Norma ha detto...

Morire al noto sempre, S.

(s.) ha detto...

?

Claudio dei Norma ha detto...

Di Saturno non so niente ma dovesse spirare "presente" poco male, "futuro" crescerà con radici sue e indipendenti.
Questo intendevo.

(b.) ha detto...

che bel pensiero.
grazie claudio.
come si dice.."you made my day".

peppermind ha detto...

Ma poi devi sapere che funziona così. sempre: il presente muore, e futuro gli frega il nome, iniziando a fregiarsi, sì, fregiarsi, si fregia (ok, amo questa parola, fregiare, fregiarsi, fregio, ecco, adesso sto bene), del titolo di presente.
C'è anche una canzone di Renato Uno: eee il presente muore giàààà, e di noi, questo futuro avrà pietààààhhhàààhhhààà.

p.s. pégato fa rima con fégato, io non so, sono secoli che si s-ccervellano su 'sta cosa, ma è evidente! Anche cégato fa rima!

Claudio dei Norma ha detto...

Grazie (b.), ciò che muore lascia un vuoto ma fa spazio al nuovo.

>Pepis:
dovevi prendere la pillola rossa, non quella blu.

(s.) ha detto...

volevo che sapeste che mi si è fulminata la lampadina della lampada alogena del soggiorno (quella che mi rimprovera) (vabbè, tutti mi rimproverano); che si è esaurita la pila del telecomando; che si è porcaloca scaricata la batteria della macchina.
secondo me ha a che fare col rametto di geranio presente, tutto ciò.

(s.) ha detto...

volevo che sapeste che ho ricomprato la pila del telecomando e la lampadina stranissima della lampada; questo è risolto.
e che non solo la batteria della macchina è scarica, ma c'è qualcosa che fa contatto con qualcos'altro e brucia vicino all'attacco del gpl, cosa di cui si è accorto il manovratore, per cui ho rischiato di esplodere.
no, per dire, non datemi così per scontata, io sono capacissima di saltarvi in aria come niente fosse, eh.

Claudio dei Norma ha detto...

Cerca di avvisarci prima, (ambo)S.

eddie ha detto...

saltare in terra, sarebbe stato più complicato.
comunque lascia perdere la macchina, eh, che non è cosa.
meglio metrebbus, e il nuovo (e definitivo) mantra dovrebbe essere ci resto di stucco è un babatrucco

Mario Pe(l)lacani ha detto...

La (presunta) generosita' delle galline, e' tutto li' secondo me il punto.

(s.) ha detto...

cla. vi sto avvisando prima. comunque ho visto la nuova fota e ho pensato, argh.

ppp. ma sai che hai ragione? fregiare fregio fregiarsi, è bellissimo ripeterlo! no, io una cosa che ho sempre pensato è quella storia del fantasma del natale presente, dei natali passati, dei natali futuri, cioè, come funziona, il natale presente poi viene inglobato dal fantasma dei natali passati e nasce un nuovo fantasma del natale presente, o è sempre lui e si ricicla, cioè, com'è? davvero, è una roba che mi ha sempre inquietata.

eddino. tesssoro. che bello che sei tornato. se incontro gli ufi non crudeli gli dico ci resto di stucco è un babàalrumtrucco.

pe(l)la. infatti il punto vero è tutto lì. hai ragione. ammesso che sia un punto e non una virgola.

peppermind ha detto...

Anche "Commissario Zenégato" fa rima!
Scusa, sono rimasto col cervello un po' di là, più che di qua.
Dicevo, anzi, 'cevi: i fantasmi.
Innanzitutto i fantasmi dei Natali sono gay, e fanno spesso una cosa a tre.
E questo dovrebbe risolverti il dubbio.
Mh... no, non te lo risolve.
No, secondo me, e in accordo con la mia teoria quantistico-spazio-temporale, essendo che il futuro non è misurabile, come un elettrone di Heisenberg, quando ti accingi a fissarlo nello spazio-tempo, esso divora il presente, gli collassa addosso come un elettrone (toh, è un caso, giuro) sul nucleo dell'atomo.
Ma essendo heisenberghiano, come un gatto di schrodinger, finché non controlli se c'è ancora del futuro in frigo, c'è e non c'è, quindi via, c'è, dai.

Chiaro no?

Mario Pe(l)lacani ha detto...

Colgo un possibile via di fuga a tutto cio': se il futuro avanza, in frigo dovrebbe esserci nel presente, come resto del passato. Insieme ovviamente al tonno per il gatto di quel signore li' e al brodo di gallina. Sempre a lei si torna, dunque. E mi si e' scaricata la batteria della moto, credo (in ogni caso non va a gpl).

(s.) ha detto...

menomale che avevo già mal di testa, che altrimenti me lo facevate venire voi.

Bandini ha detto...

Se "presente sta inequivocabilmente morendo", come hai scritto, allora sta benissimo, in quanto che la funzione del presente è incessantemente morire. Se il presente non morisse continuamente (senza mai essere morto del tutto; se no sarebbe un casino) allora il passato non avrebbe linfa ("e mi sovvien l'eterno, e le morte stagioni, e la presente e viva e il suon di lei", cito a memoria il poeta). Per morire, infatti, bisogna essere vivi: dunque il presente morente è più vivo che mai. Rassicùrati.

Mario Pe(l)lacani ha detto...

Per morire, infatti, bisogna essere vivi; ma per vivere, invece, sarebbe meglio non essere morti.
Questa asimmetria conduce a fiacchezza, pessimismo, inattività nostalgica e neutralismo.

Claudio dei Norma ha detto...

In me ha anche prodotto secchezza delle fauci, che talvolta è un bene.

(s.) ha detto...

pe(l)la e cla': dovreste fare un duo e cantare insieme quella canzone di grillo e mina, mi pare si intitolasse "dottore".

bandini: ho l'impressione che presente sia inequivocabilmente morto. del tutto. che quindi è un casino. però passato ha fatto altri fiori e futuro mette foglie nuove a forma di esplosione di supernova. quindi mi rassicuro. io comunque per sicurezza presente lo lascio nel vaso.