domenica 13 settembre 2009

una formidabile idiota

(roma)

nel giro di un’ora sono riuscita a impantanarmi in due fantastici equivoci, di cui però il secondo ha annullato il primo. visto che il primo è stato invitare un uomo a cena a casa mia senza rendermene assolutamente conto (se vi state chiedendo come si fa a invitare a cena un uomo a casa propria senza rendersene conto, ebbene, si può. se vi state chiedendo se è lui che ha completamente travisato, beh, sì, lui ha completamente travisato, ma ripercorrendo mentalmente le tappe della conversazione, è del tutto giustificato. se vi state chiedendo, in che senso è giustificato, quindi tu hai di fatto portato avanti una conversazione il cui senso era, vieni a cena a casa mia, la risposta è sì. se vi state chiedendo come io abbia fatto a portare avanti per mezz'ora una conversazione il cui senso era, vieni a cena a casa mia, senza rendermene conto, ebbene, vuol dire che non vi siete fatti un’idea chiara di me. io sono capacissima di portare avanti per mezz’ora una conversazione il cui senso è chiaramente, vieni a cena a casa mia, non solo senza capirlo, non solo stupendomi moltissimo quando poi mi rendo conto che è esattamente quello che ho fatto, ma anche riuscendo a peggiorare la situazione di minuto in minuto. cioè, c’è da sentirsi sollevati che io mi sia limitata a fargli solo capire che lo invitavo a cena a casa mia, e non ben altro. oddio. almeno credo che abbia capito solo quello), il fatto che il secondo equivoco, che invece non ha nulla a che fare con cene di nessun tipo, abbia portato entrambi ad arrabbiarci moltissimo, per cui probabilmente io e quest’uomo non ci rivolgeremo la parola mai più, suppongo sia una cosa positiva. potrei anche aggiungere che dopo ho fatto un altro paio di ulteriori cazzate, ma che te lo dico a fare, donnie.
cioè, poi il punto è che essere me è una roba faticosissima. e io sono me tutto il giorno, tutti i giorni. mì, mi stanco solo a pensarci.

6 commenti:

Pel(l)acani ha detto...

ti ci vorrebbe un vacanza da te stessa ogni tanto

(b) ha detto...

Come ti capisco.
Io tipo l'altra sera inveivo contro me stessa: esci da questo corpo! esci da questo corpo!
ma niente da fare.
allora poi mi ignoro un po', poi faccio pace con me stessa.
che alla fine dopo qualche anno ci si affeziona ai cani, ai fidanzati, figurati se non ci si affeziona a se stessi.
ma quand'é che vieni a dissociarti da te stessa a Bologna?

(s.) ha detto...

devo venire prima che inizi a fare seriamente freddo, visto che con pe(l)la siamo rimasti che appena arrivo lui mi prende a secchiate d'acqua in via del pratello. una roba che a dicembre dalle vostre parti è poco salutare.
esco dal mio corpo e ho molta paura, diceva gente che chiaramente se la cava meglio di me, ma non ci voleva molto a capirlo.
oggi ho scoperto che mi ubriaco molto facilmente anche con l'anisetta, così, per la cronaca.

peppermind ha detto...

Io però mi diverto molto quando vedo mte nel mio cineschermo personale.

La tua fatica è ripagata dal successo del pubblico non pagante, almeno, me.

Avrei voluto sentirla quella discussione.

(s.) ha detto...

ppp. come minimo, per compensarmi del tuo essere pubblico non pagante ma divertito della mia stupidità, dovresti invitarmi a cena. o aspettare che lo faccia io, ma poi farmelo presente che io da sola c'è il rischio che non me ne accorgo.
(stavo scherzando, eh. non ho invitato a cena nessuno né voglio essere invitata a cena da nessuno. n i e n t e c e n e).
(stasera sono sfastidiatissima. non riesco a capire se è sindrome premestruale o sindrome precompleanno. però il risultato è pessimo comunque).

peppermind ha detto...

Ok, ci vediamo stasera per la cena a casa tua.
La parrucca paggio Fernando biondo saggina la porto io.