lunedì 1 ottobre 2007

un anno fa, di questi tempi

(roma)

per esempio, pennuta, ieri era l’anniversario dell’ultima volta che ci siamo viste. un ameno sabato 30 settembre in cui mi avete scaricata alla stazione di bologna perché io prendessi un treno per milano (il che fa di oggi l’anniversario della mia ultima partenza da milano, ma avendo giurato a sua galatticità che non ne avrei parlato più, e temendo molto l’ira funesta di sua galatticità, mi limito a questa piccola annotazione e cambio discorso).
se non ricordo male le nostre ultime immortali parole pronunciate dal vivo sono state:
tu (sghignazzando) – guarda che devi andare dall’altra parte.
io (barcollando sotto il peso del borsone, dell’alcool della notte prima e degli eventi) – eh, lo so, cazzo, sto cercando di arrivarci.
magari la prossima volta ci prepariamo due frasi prima, così, qualcosa di un po’ più tramandabile ai posteri.
tutto ciò, a mio parere, dovrebbe ispirarti un post sulla gioia di avere tra i piedi la mia adorabile personcina; sull’entusiasmo dipinto sul tuo viso quando, dopo una giornata di lavoro e una serata passata a scarrozzarmi qua e là, poi io ti tengo sveglia altre tre ore per raccontarti nei dettagli roba ormai inutile non solo da dire ma anche da pensare; sull'affetto che ti ha portata a farmi ingoiare, una sera che avevo anche la febbre, del pesce crudo avariato. io poi, fossi in te, ci aggiungerei anche una postilla, sulla tua innegabile capacità di scegliere l’autobus notturno più adatto. no, che comunque io ci tenevo, a farmi tutta bologna by night.
lo so, è una vita che dico che sto per arrivare. ma, di caricarmi su un treno che fa quel percorso, ancora non so se mi va. è che i gradini dei treni sono altissimi, e a me sembra di essere troppo pesante per salirci su. poi però mi torna in mente di quando, sul treno che portava me a roma e te in calabria, ho fatto volare con la borsa il cappello di quella signora, e mi viene ancora da ridere a ripensare alla sua faccia. e se mi concentro su di te, sulla signora e sul suo cappello, magari tutta questa pesantezza se ne va.

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