domenica 16 dicembre 2007

cosa vorresti ora?

(roma)

con il mio amico, invece, ci chiedevamo all’improvviso “cosa vorresti ora?”; era ammessa qualsiasi risposta, la prima che ci venisse in mente, da un gelato, alla pace nel mondo, purché fosse sincera. devo ammettere che non mi pare nessuno abbia mai risposto “la pace nel mondo”; ma è anche vero che, per quanto fossimo attivissimi nel partecipare a qualsiasi manifestazione, corteo o sit-in, dal disarmo nucleare alla difesa della foca monaca, poi il nostro mondo era il liceo; e la pace ci sarebbe stata, per noi, semplicemente se maria e giulia avessero smesso di litigare per lo stesso ragazzo.
non smisero mai, e forse fu lì che iniziammo a pensare che la pace nel mondo fosse qualcosa di troppo aldilà delle nostre forze.
è una domanda semplice, cosa vorresti ora. così semplice, che può succedere che uno se la dimentichi. che smetta di chiederselo. e che vada completamente fuori rotta, per questo. per anni.
c’è una pubblicità che mi diverte molto, sul come ci vorrebbero gli altri: i genitori, il fidanzato, gli ex. l’ex di lui lo vorrebbe morto, l’ex di lei la vorrebbe all’inferno; i genitori li vorrebbero eterni bambini, e così via. fa ridere finché non ci si rende conto che a un certo punto succede, di smettere di chiederci come ci vorremmo, e iniziare a preoccuparsi di come ci vorrebbero. fa ridere finché non ci si rende conto che, prima ancora che come ci vorremmo, abbiamo dimenticato cosa vorremmo.

Nessun commento: