giovedì 10 aprile 2008

è che milano ha dei cortili bellissimi

(roma, incredibilmente, a milano)

sei scesa dal treno proprio a milano, contro ogni previsione. ma non sei ancora convinta che questa sia davvero la grigia. sei seduta per terra in una mansarda sui navigli. non avevi mai visto questa parte della città. è bella. è così bella che, per quanto ci pensi su, per quanto sia consapevole di essere scesa alla stazione centrale, per quanto tu l’abbia anche riconosciuta, la stazione degli addii, proprio non ti riesce di crederci del tutto, che questa sia milano.
ti sembrano diverse anche le persone. ti sembra che ci sia un modo diverso di respirare, di muoversi. di avere a che fare con te. è che, per la prima volta, ti sembra che questa città ti accetti. e tu, grata, accetti lei.
sei esattamente all’opposto rispetto a dove stavi l’ultima volta, e non è solo una questione di nord-est e sud-ovest. ieri stavi seduta sul divano più assurdo del mondo, con i piedi sul primo gradino della scala per il soppalco. sul secondo c’erano posacenere e sigarette, sul terzo il bicchiere e una ciotola di olive, sul quarto la bottiglia di vino. accanto a te, il libro che stai leggendo adesso. ti sei guardata inserita in quell’insieme, tu, divano, libro, sigarette, olive e vino. hai pensato che la città non significa nulla; che poteva essere un posto qualsiasi nel mondo, ma era il tuo tipo di posto. e hai capito che non sono i luoghi, il problema; e, tutto sommato, nemmeno i ricordi.
l’ultima volta che sei stata qui stavi leggendo il lungo addio; adesso il libro accanto a te è dialettica di un periodo di transizione dal nulla al niente. all’inizio ti ci sei trovata in pieno, ma adesso hai deciso di cambiare il titolo. non ti sta bene, ora, il transitare dal nulla al niente. devi fare ancora qualche chilometro, si vede, ma da qualche parte, tu, ci vuoi arrivare.

1 commento:

Anonimo ha detto...

E magari, tra un chilometro e l'altro, fatti un bel sonnellino :-)