giovedì 9 ottobre 2008

celeste

(roma)

hai aspettato qualche giorno raccontandoti di rispetto e star bene e.
hai aspettato qualche giorno perché non volevi andarci e basta, perché stai stabilendo il record di non vitalità, perché ti hanno appena detto che tu forse no, perché ti guardavi allo specchio e ti chiedevi, dove vuoi andare.
hai aspettato qualche giorno pensando che fare finta di niente fosse la soluzione migliore, finché hanno smesso di fare finta di niente dall’altra parte. allora sei andata davanti allo specchio, hai guardato, hai sospirato. hai preso tutti i trucchi che hai, e hai capito perché si chiamano trucchi. hai dato un colore alla pelle e uno sguardo agli occhi e un sorriso alle labbra. sei uscita.
sei entrata. vi conoscete da tantissimo tempo, a volte pensi, da troppo. vi leggete. lei legge la maschera con cui vai in giro. tu leggi il movimento millimetrico delle sue sopracciglia. è un leggere rassicurante, ti dice che comunque sia andata, comunque vada, tutto ha avuto un senso.
lui è molto piccolo e buffo e stavolta non ti sei commossa.
sei andata via. davanti a te c’era l’ombra lunga del tardo pomeriggio, era fortissima e nera, eravate saldamente attaccate. hai ceduto solo per qualche secondo, il tempo di ricordarti che hai deciso di non farlo più. hai pensato a quanto ti piace camminare, a come è bella la luce a quell’ora e com’è bella l’ombra, hai guardato alla tua sinistra il palazzo in cui hai vissuto una giornata particolare, hai sorriso andando oltre il disegno a matita.

1 commento:

Anonimo ha detto...

p.s. ho aggiunto un link.