venerdì 7 novembre 2008

giovani, abbronzati e balbuzienti

(roma)

c’era questo bambino, alle elementari, stava nel banco accanto al mio. lo prendevano in giro tutti, e a me non era proprio chiarissimo il motivo, ma è anche vero che io mi muovevo in una sorta di realtà parallela, all’epoca (sì, anche adesso, lo so). me, non mi prendevano in giro mai; l’impressione, a pensarci ora, è che si tenessero a una certa rispettosa distanza. certarispettosamente ricambiata. da piccola, per dire, non avevo un amichetto invisibile, per il semplice fatto che ero convinta di essere io, invisibile. e che gli altri facessero finta di vedermi, ma che in realtà, no, non potevo proprio far parte della loro normalità (dite quello che vi pare, ma secondo me è più sano assumersi la responsabilità della propria invisibilità, piuttosto che scaricarla sul primo amichetto invisibile che passa). comunque un giorno a questo bambino faccio una battuta scema, una delle mie, di quelle che faccio pure alla cyclettattaccapanni, insomma, e lui mi guarda arrabbiato e mi fa, ecco, adesso anche tu mi prendi in giro perché balbetto! e io, sconcertata: balbetti? e lui, sconcertato: perché, non te n’eri accorta? no. sinceramente no, non me n’ero accorta.
una decina d’anni dopo, ho scoperto, dopo due anni di ginnasio e uno di liceo, che un mio compagno di classe era, come sancisce la nuova edizione del vocabolario della lingua pseudoitaliana uscito ieri, bello abbronzato. no, non mi ero accorta nemmeno di quello.
nessuna morale, eh. cioè, l’unica cosa che si capisce da questa storia è che sono diversamente percettiva (e anche diversamente intelligente, direbbe eddie), non c’è altro. però mi ha fatto ridere che a più di una persona questa storia del giovane bello e abbronzato abbia fatto venire in mente ricordi d’infanzia. ecco, se volessi cercare in questo, una morale, probabilmente smetterei subito di ridere. quindi me ne guarderò bene. come dice un certo bonzo corrotto, siamo qui per ridere e per morire, e finché si può, meglio la prima.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

cazzo.
hai imparato a fare i link...

Anonimo ha detto...

eh, che donna, ogni giorno ti riservo una sorpresa.
no, in realtà i link li sapevo già fare, anche se devo ammettere che la mia vita è migliorata assai da quando blogspot ha messo l'apposito pulsantino. sono i link alle foto che mi fregano (blogspot, pulsanteggia appositamente, dai).