giovedì 26 marzo 2009

metodo stanislavskij per puntaspilli vulcaniani

(roma)

ho deciso di tornare al mio antico amore, la recitazione. la compagnia instabile a cui mi sono aggregata mi ha affidato un ruolo fantastico nella commedia che stanno allestendo da una vita: faccio il puntaspilli.
da fan entusiasta del metodo stanislavskij, ho chiesto la collaborazione delle infermiere del centro prelievi del quartiere-paese: per preparare al meglio la mia parte, da un po’ di tempo a intervalli regolari mi infilano aghi nelle braccia; io, che non sono un semplice puntaspilli bensì un puntaspilli vulcaniano, non lascio trasparire la minima emozione. però devo lavorare ancora un po’ su quella faccenda del sangue verde.
poi volevo confessare che ho un amante segreto. si chiama alfonso 2000 e fa il bancomat. ogni tanto attraversiamo dei periodi di crisi. l’ultima volta gli ho inserito la tesserina magnetica nell’apposita feritoia e sullo schermo è apparsa la scritta, ancora tu? non mi sorprende, lo sai. ancora tu, ma non dovevamo vederci più? io ho cercato di intortarmelo con frasi tipo, che bello sei, sembri più giovane, o forse sei solo più simpatico; lui ha replicato che sono ancora io, l’incorreggibile. io gli ho sospirato, ma lasciarti non è possibile. ci vediamo di nascosto perché il direttore della mia banca è geloso (non ho ben capito di chi) e si innervosisce moltissimo ogni volta che ci sorprende insieme.
comunque ho pensato che sono un po’ stanca e che mi farebbe bene cambiare dimensione per un paio di giorni. che è una cosa più facile di quanto sembri: si sale su un treno e ci si rimane dentro finché non si arriva a un importantissimo snodo ferroviario del nord italia (lo so che ci tieni a questa storia dell’importantissimo snodo ferroviario del nord italia, oddònna), si scende, si cammina fino a un certo vicolo, lo si saluta e gli si portano gli omaggi di determinate quintessenze; si sale su sasha, un essere mitologico metà motorino metà pulsione suicida, si chiudono gli occhi sperando che non sia follia ma sia quel che sia, poi se si è ancora in grado di camminare si entra in un locale e si beve il più possibile. per dimenticare. o per ricordare. non lo so, me lo dimentico sempre.

5 commenti:

(quella del sedile accanto) ha detto...

sappi, oddònna, che sto scrivendo un'ode al 61 notturno.

(Dott.ssa B) ha detto...

era ora!

peppermind ha detto...

Bello,
Sia la parte da puntaspilli, che il metodo per cambio dimensione.
Io ho seguito la gatta, sperando mi portasse dove va quabndo sparisce, ma mi distraggo, e non vedo quando sparisce dove cacchio va.

peppermind ha detto...

Avevo risposto una roba furba, meglio così.
Non chiederò, in modo poco furbo, che dice stanlioslasky riguardo la zona dove puntare gli spilli.
(Bello eh il post, che qui facciamo tutti gli spiritosi, e nessuno ti dice che scrivi bene)

(s.moderata) ha detto...

no, è che c'è la moderazione commenti nei post vecchi, che altrimenti viene la gente a vendere le camicie e io non me ne accorgo, e invece mi piace accorgermene (mi piacciono le camicie). presempio adesso ti sto rispondendo ma poi finirò in moderazione anch'io, e magari decido di non smoderarmi. però poi mi smodererebbe la pennuta, quindi tanto vale che mi smoderi io.
(grazie eh)
(che poi in effetti a pensarci bene mica lo so se la pennuta mi smodererebbe).