mercoledì 12 agosto 2009

nostalgia

(roma tokio roma)

(io a roma parlo con la pecora-drago; tu in 日本 lo stai cercando l’uomo-pecora?)

la nostalgia non è roba da pubblicità, no. la nostalgia non dipende solo da cosa hai lasciato o cosa hai trovato, e non è nemmeno qualcosa di fisico. non importa se sei a otto ore di aereo da tutto ciò a cui eri abituato, che hai amato, che hai sempre considerato la tua vita, o a venti minuti di autobus da qualcosa che non hai mai avuto né mai avrai.
stanotte ho sognato una persona. è una persona che non posso avere, ma a volte mi concedo di sognarlo ad occhi aperti. i sogni ad occhi aperti sono belli, ma manca l’elemento sorpresa. i sogni ad occhi chiusi invece sono come un film che stai vivendo. non lo sai, cosa succederà. potrebbe andare bene, potrebbe andare male, potrebbe non esserci finale. potrebbe essere tutto rimandato alla prossima puntata, lo つづく che leggevamo da piccoli in basso a destra, alla fine dei cartoni animati, chiedendoci cosa significasse. mi ricordo ancora lo stupore che ho provato quando abbiamo studiato quel verbo. ohi, ma era la scritta dei cartoni animati. ohi, ma allora voleva dire, continua. ohi, ma allora tutte le realtà in cui mi muovo, in qualche modo, anche per un secondo, possono venire a contatto l’una con l’altra. io bambina. io adulta che scelgo una strada, io adulta che poi ne scelgo un’altra, io che studio giapponese, io che sognavo coi cartoni, io che scopro che quella scritta vuol dire, continua. avevo sempre pensato che significasse, fine. l’esatto contrario. il mio solito brillante infallibile intuito.
comunque stanotte ho sognato quest’uomo, e in questo film giravamo per un quartiere strano, buio, piovoso, orientale, bellissimo (la notte, la pioggia, l’oriente; per me era come stare in una versione meravigliosa di casa). e io ero felice, anche se poi non è successo niente che giustificasse tanta felicità. a parte il fatto che per tutta la durata del sogno siamo stati insieme, chiacchierando, passeggiando, mangiando, scoprendo negozi assurdi. semplicemente insieme. nella vita reale, fuori dal sogno, questo mi manca. e provo nostalgia per qualcosa che non ho, di cui sento una mancanza presente e futura, ma priva di un passato a giustificarla.
hai molte cose, qui, che è legittimo che ti manchino. tipo, questa donna meravigliosa, giusto per. ma questa donna meravigliosa vorrebbe che tu restassi a tokio. perché se torni qui, proverai la mancanza per qualcosa che qui non puoi avere. lì, senti la mancanza del passato; qui, sentiresti, e già sentivi, la mancanza del presente e del futuro. il passato lo si lascia alle spalle, con dolore, con difficoltà, con le lacrime, ma lo si lascia. il futuro no. resta lì. cerca l’uomo-pecora. scegliti una stanza vicina al centro e luminosa. prepara un futon per me. la malinconia non è un sentimento che ti si addica, la nostalgia nemmeno. sbatte con i tuoi colori, davvero.

10 commenti:

Claudio dei Norma ha detto...

Il modo più semplice di lasciare un commento che difficilmente riuscirà a spiegare quel che hai provato leggendo il post, è questo.
Ma è da coglioni, per cui ci provo e rischio.
E' la seconda volta che mi risvegli un nervo che per fortuna tende a dormire come un ciocco, eppure il dolore non mi fa impazzire, tutt'altro, mi rende lucido. Certo fa male, ma non potrebbe essere diversamente.
Bel lavoro sui soggetti, davvero notevole.
Buonanotte.

peppermind ha detto...

A me m'è vegnù il magùn...

(s.) ha detto...

cla'. scusa, non è che lo faccio apposta. si vede che ci siamo massacrati i nervi in modo simile, si vede. io per anestetizzarli vado di birra, in genere. che soggetti?

ppp. smagonati e spiegami quella cosa, che dalla foto che dovrei capire? via lattea? lacerta? il cigno? cassiopea? uffa!

Claudio dei Norma ha detto...

Non so se è voluto o ti è venuto così, magari son io che me lo invento ma c'è un grande passaggio di "magùn" dall'ipotetico soggetto sofferente a quello vero. Ti ripeto, magari ce lo voglio vedere io e se fosse così, ancora più complimenti per la sapiente diffusione del dolore trasversale.
Non devo scusarti nulla, anzi, ti ringrazio di darmi la capacità di illucidirmi ulteriormente. Io però ci dò giù di super, soprattutto Tequila invecchiata.
Bonanotte, S.

(s.) come soggetto sofferente ha detto...

qui di soggetto sofferente al momento ci sono io, che mi sono svegliata, ho cercato di alzarmi e qualcosa nella mia schiena ha fatto crack. cammino come un pinguino indignato ed è fuori discussione che io possa piegarmi o usare il braccio destro. eccheccazzo.
mi è venuto così. non rifletto mai molto su quello che scrivo, in genere il blog mi serve come cestino per la raccolta differenziata dei pensieri, butto tutto qui, sperando che una volta che è qui, non sia più nella mia testa (non è che funzioni proprio benissimo, ma a volte aiuta). questo, poi, in realtà è una risposta a una mail. che a volte le risposte sono molto più articolate delle domande e allora le si dà a pezzetti, un po' si risponde alla persona, un po' a se stessi.
seguono svariate imprecazioni schienesche. mì come soffro, mì che dolore, mì che sfiga, mì.

peppermind ha detto...

Non riesco a smagonarmi, mi spiace...


No, scherzo.

Prima però devo dirti che hai ben descritto uno degli usi di un blog: raccolta differenziata di rifiuti mentali.
Anche io ho sempre visto l'attività web come spurgo di scorie mentali, e un po' il blog lo uso così, e un po' no. Un po' è un mezzo per scrivere "come se" scrivessi un libro, "come se" fossi uno scrittore che deve trovare un'area di linguaggio di transizione, per farsi capire.

Poi ti svelo qui un qualcosa:
Milk Mind è la Via Lattea, quindi quell'8 è un simbolo di infinito che penzola, ma che simboleggia la forma a spirale barrata della nostra galassia.

"Svelo" per modo di dire... insomma, mi piace dare più "ami" possibile a chi legge, per farli tornare, una tecnica da sceneggiatore da quattro soldi, lo so.

Claudio dei Norma ha detto...

> Pepster:
quindi c'ho azzeccato a mettere il link di Under The Milky Way nel commento. Menomale.

(s.) ha detto...

io ci torno lo stesso sul tuo blog, pure se non mi tiri le canne da pesca addosso. me mi piace.
però, cavolo, in effetti mi ci potevo impegnare di più su milk mind.
(buffo, io, aldilà dell'usarlo come cestino per la raccolta differenziata dei pensieri, più che "come se", ci scrivo "nonostante", mi sa. è l'unico posto in cui scrivo senza che mi debba porre il problema di farmi capire, anzi, in genere tiro più a fare il contrario).
(infatti me non mi si deve mai prendere sul serio. ma quello a priori).

(b) ha detto...

ciao! buon ferragosto acciaccato a tutti!

peppermind ha detto...

@Claudio: sì, come spesso accade, tu ci hai preso al volo...
Dovresti preoccuparti :P

@s: Be', non è proprioproprio per fare accalappialettori, è solo perché... SONO SADICO E AMO PRENDERE A CANNADIPESCATE LA GENTE.
No, è che mi piace scrivere storie, e in un blog che parla di una storia qualunque, come la mia vita, disseminare indizi ed enigmi mi viene naturale, che se no mi annoio io stesso e cado addormentato mentre scrivo il post, tanto è avvincente la mia esistenza >.>

(Ciao b!
Rimettiti presto!
Sì, lo so, chi cazzo sono io per dirlo?
Fa niente!)