mercoledì 19 agosto 2009

summer on a solitary quartiere-paese

(roma)

come ogni estate, sul tetto del palazzo accanto c’è un uomo che passeggia su e giù, per ore, vestito solo di mutande bianche, parlando al cellulare. a differenza delle altre estati, io e booster ci siamo stancate di sfotterlo (e di cercare di convincerlo telepaticamente quantomeno a cambiare colore). come ogni estate, il manovratore non andrà in ferie. a differenza delle altre estati, stavolta è felice perché prenderà le ferie quando nascerà la manovratorina (ammesso che sopravviva alla furia caricata ad ormoni con cui vive). come ogni estate, gatto affronta il caldo sdraiato qua e là o raggomitolato nelle sue scatole di cartone a non fare niente. a differenza delle altre estati, non mi va di prendere esempio (più che altro io non ci entro, nelle scatole). come ogni estate, il mio oroscopo dice che il mese di agosto rappresenterà una svolta per la mia vita. a differenza delle altre estati, inizio a intravederne il senso (non sono sicura se sia l’effetto della rassegnazione o del delirio da colpo di calore). come ogni estate, tutto sta seguendo un suo percorso più o meno prestabilito. a differenza delle altre estati, stavolta sono saltati un paio di scambi sui binari (come nei film, i passeggeri sono crollati per terra sibilando insulti, ma poi si sono rialzati solo lievemente ammaccati). come ogni estate, ogni autunno, ogni inverno e ogni primavera, mi ritrovo sveglia alle cinque di mattina a parlare con i mobili. a differenza di sempre, più che parlare, leggo ad alta voce, e a loro piace (e a me anche, e la vera differenza è tutta qui).

7 commenti:

(b.) ha detto...

oh donna, un'altra differenza con le altre estati è che quest'anno anche noi alla periferia dell'impero si è rimasti a passeggiare su e giù per il tetto.
o meglio, io dovrò aspettare un'altra settimana e poi incrociamo le dita.
oh donna, era da tempo immemore che non mi godevo così tanto cazzeggio. oddio, godere, subire.
ma ora che mi ricordo com'è, sarà difficile ritornare all'operosa produttività.
ora vado, che si sta staccando un'altra crosta.
baci caldi e abbracci sudati.

(s.) ha detto...

un'altra crosta? ma ti sei schiantata con sasha o hai preso la varicella?
mia spenné, le vacanze stancano. partire, girare, divertirsi, visitare, viaggiare, tornare; è atrocemente stancante. la vera vacanza di riposo prevede il restarsene a casa a mangiare, bere, leggere sdraiati sul divano, osservare i propri ritmi che tornano ad essere quelli naturali, ispirati dalla propria vera indole, tesi verso il proprio vero scopo nella vita: il cazzeggio.
è più facile tornare a lavorare dopo essersi stancati in giro per il mondo che dopo aver ristabilito la naturale simbiosi tra sé e il divano. ma ce la farai, oddònna. però, prendi l'autobus che è meglio.

peppermind ha detto...

Avete trovato uno che concorda.
Con corda e asciugamano, che devi sempre averlo.
La monotonia rilassa.

(s.) ha detto...

vero, anche la guida galattica per fancazzisti con corda sull'asciugamano (sulla corda con asciugamano non dice niente, invece) (a parte che sarebbe scomodo).

peppermind ha detto...

(Varda che se attacchi l'asciugamano alla corda, tramite angolino, poi lo puoi portare come mappetella... mh... fagottino sulle spalle, ecco)

(Mi incuriosisce il tenore delle chiacchiere faccia faccia, se ci incontrassimo... non riesco a immaginarlo)

(s.) ha detto...

ho il vago sospetto che difficilmente ne verrebbe fuori qualcosa di serio.

peppermind ha detto...

confermo vagamente il vago...