domenica 2 agosto 2009

ti odio perché non ti odio più

(roma)

l’amore che finisce, va bene, alla fine ci si rassegna. ma il dolore che finisce, l’odio che finisce, la fine che finisce; non ci sei mai riuscita, ad andarci d’accordo, con questa cosa qua. e non puoi proprio farci niente; anche se stringi fortissimo le mani il fumo se ne va lo stesso. succede che alla lunga ti scocci di dare spiegazioni e togli lo screensaver al cellulare, succede che quell’immagine ti piace di più e allora cambi lo sfondo al mac, succede che non hai abbastanza spazio disponibile per fare delle foto a bologna e allora alcuni vecchi scatti li cancelli, succede che hai un problema con la mail e allora devi cambiare la password. lo hai deciso tu. ma tutto il resto no. succede che un giorno ti ricordi che te lo stai scordando. che pensi che non ci pensi, da quanto? una volta ci pensavi tutti i giorni. poi, tutte le settimane. poi ti rendi conto che in effetti è stato che negli ultimi mesi hai avuto un po’ da fare. allora ti ci impegni, lo cerchi su gugl, hai sempre pensato che siamo la generazione condannata al ricordo, al non perdersi di vista mai, che abbiamo gugl, ci ritroviamo tutti, e l’ultima volta che lo hai cercato ti ha dato la nausea leggere il suo nome, ma l’ultima volta, te lo ricordi, è stato molto più di un anno fa. allora lo cerchi, è vivo, è diventato dirigente. bravo. non te ne frega niente. cerchi di provocarti da sola, ti dici, guarda, ha perso l’ultimo pezzo di anima. niente. non te ne frega proprio niente. eppure, che nostalgia, com’è possibile? eri così piena di odio, una volta. non dico, l’amore, quello è passato, calpestato, inutile, ma poi chi se lo ricorda, magari ti eri sbagliata, magari in effetti non l’hai amato mai. ma tutto quell’odio così bello e colorato e vitale. e allora provi a fare una lista di tutti i motivi per cui l’hai odiato, e la mattina dopo te li sei scordata. ti ricordi solo una frase, ti odio perché non ti odio più. l’unica frase che ti ricordi, e nemmeno è vera. e fai l’estremo tentativo, che se non puoi odiare lui, perché non lo odi più, potresti provare ad avercela almeno un po’ con te stessa. quel minimo che serva a conservare un po’ di dignità, un po’ di senso per sei anni della tua vita. non funziona, davvero non te ne frega più niente. allora ti guardi, che la gente per scordarsi amore odio dolore pagherebbe, e tu stai lì che cerchi di acchiappare al volo il fumo e ti infastidisce questa cosa che non ci riesci; e pensi, ohi, io ho fatto del mio meglio, ho fatto del mio meglio per amarti, ho fatto del mio meglio per odiarti, ho fatto del mio meglio per ricordarti, l’unica cosa per cui non ho mai fatto del mio meglio è stata dimenticarti, e a quanto pare invece è l’unica che mi sia riuscita bene.

18 commenti:

Claudio dei Norma ha detto...

S. provo sana e umana invidia nei tuoi confronti.
Casa continua a parlare più del bastone della pioggia di chi ricordo perfettamente. E ne ho abbastanza.
Per questo evito gurgle. Ne so abbastanza.
Grazie della fiducia infusami nel giorno che verrà.

(s.) ha detto...

lo conosci il metodo della carota nel freezer? da "c'era una volta l'amore ma ho dovuto ammazzarlo" di efraim medina reyes.

peppermind ha detto...

Però la dimenticanza è uan bella condanna, un'espressione di odio feroce, sotto un certo punto di vista.
Non lo ricordi, lo elimini con un fucile perfetto nella sua opera distruttiva: di lui non rimane neanche traccia.

Se non odio questo...

Claudio dei Norma ha detto...

Comprerò il libro.

>Bella Peps, occhio che l'odio ce se magna.

peppermind ha detto...

>Claudio, qui c'è tanto da magnà, hai voja arrivà all'osso...

(s.) ha detto...

credo sia giusto sappiate che su la 7 danno in replica star trek tos (la serie classica). il che ci fa ben sperare che poi magari daranno in replica anche star trek the next generation.

peppermind ha detto...

(Guardatevi la terza serie di Torchwood, se riuscite a scaricarla... se vi piace la fantascienza, questa terza serie è... incredibile. Le prime due gnekgnek, a questa è fenomenale)

Bandini ha detto...

Ma non è che finisce niente, mi sa. Dopotutto è tutto solo un gran trasformarsi. Allora è come quando si impara a nuotare: per stare a galla basta non fare niente, abbandonarsi. E invece ci si dimena, e così si va a fondo. Solo quando si impara ad abbandonarsi, si resta a galla. Stare a galla è il normale, non affondare. Lo stesso per l'odio e l'amore e il ricordo e la dimenticanza. La verità è che siamo fatti per stare a galla, ma non lo sappiamo, e ci dibattiamo per affondare.

(s.) ha detto...

bandini, posso metterti sulla mensola tra il bastone della pioggia e l'albero di natale nano? mi aiuterebbe parecchio parlare più con te e ascoltare meno loro.

Bandini ha detto...

No, ma io non so mica dare consigli, io dico quello che mi viene in mente leggendoti. Cioè, secondo me, questa cosa che ho detto era tra le righe che hai scritto tu. La mensola va benissimo.

(s.) ha detto...

ma io non sono capace di tradurmi.

(allora la spolvero un po', la mensola).

(b-ahi) ha detto...

ciao cari,

riemergo dalle nebbie per informarvi che sono viva.
bloccata fra poltrona, divano e letto, ma viva.
tralasciamo i dettagli, ma diciamo che difficilmente ti scorrazzerò ancora in sella sasha.
porco qui e porco lì.

(s.) ha detto...

ti sei rotta qualcos'altro? hai distrutto sasha? sasha ha distrutto te? ma soprattutto, com'è che ti massacri con sasha sempre sotto vacanze, o natale o estate? ci avrai mica un non so che di pissicologico che ti porta a tentare il suicidio durante le feste?

(io che sasha fosse un essere metà motorino metà pulsione suicida l'avevo già detto in tempi non sospetti, eh).

peppermind ha detto...

...ma (b), non scorazzerai più perché ti sei scassata tu o sasha?
no perché uno qui dà le cose per scontato, ma qui, e anche là, le cose te le fan pagare a prezzo pieno.

(b.) ha detto...

ciao peppe,
innanzitutto ti ringrazio della domanda.
la risposta è: entrambe.
sasha giace dal meccanico ancora in attesa di diagnosi.
io giaccio già diagnosticata ed operata al ditone, tutta ciancicata dall'asfalto.
dovrebbe tornare tutto come prima, ma il salto delle vacanze mette a dura prova gli equilibri psico-familiari.
ah la moto, toujours la moto...

(s.) ha detto...

ppp, cosa c'è tra te e la pennuta? perché te ti risponde (addirittura ti ringrazia per la domanda) (addirittura ti chiama peppe) (addirittura ti parla in francese) e me mi ignora?
non mi posso allontanare un attimo che subito chissà che combinate alle mie spalle. umpf.

peppermind ha detto...

à la guerre comme à la guerre, cheri.

(Mazza se so' fiquo, anvedimi!)

(s.) ha detto...

per protesta ho cambiato di nuovo colore al blog. tsk tsk tsk.

(la pennuta mi si innervosisce quando attraverso i periodi in cui cambio colore al blog ogni 5 minuti). soprattutto se adotto soluzioni discrete come sfondo viola titolo nero link fucsia testo azzurro foto ocra e qualcosa di rosso qua e là).
(davvero inspiegabile, che si innervosisca, eh).